Le sue cause sono molteplici e, in genere, è di frequente riscontro in pazienti facilmente soggetti ad infezioni di tipo micosico (neonati, portatori di protesi e soggetti immunodepressi), pazienti con disordini immunitari e pazienti in corso di chemioterapia antitumorale. Questo tipo di trattamento limita fino a bloccare il turnover cellulare, rendendo i tessuti non solo molto più fragili ed esposti agli insulti di tipo traumatico o infettivo, ma li priva anche della capacità di ripararsi, così da favorire l’insorgenza di infezioni e ulcere infiammatorie.
Cause
Come anticipato, le cause della comparsa di mucosite sono numerose e di vario tipo.
Essa può essere il risultato di un’infezione micotica: in tal caso la mucosa può apparire, a seconda dei casi, biancastra o eritematosa. Questa è una condizione di frequente riscontro nei neonati (mughetto), negli anziani, nei portatori di protesi totale o parziale rimovibile, nei diabetici e in generale in tutti i soggetti con immunodeficienza (HIV positivi, soggetti in corso di terapia immunosoppressiva).
Altre mucositi di tipo infettivo di frequente riscontro sono quelle di origine virale: erpetica o, in special modo nei bambini, esantematica.
Più frequentemente una mucosite, localizzata intorno ad uno o più denti, altro non è che una gengivite, dovuta ad accumulo di placca, o nei casi più gravi, una parodontite. In questi casi è presente quasi sempre anche sanguinamento, le gengive sono edematose e possono assumere anche un colorito violaceo.
Molto comuni sono anche le ulcere orali, le cosiddette afte, che si presentano come delle aree ulcerate e dolenti, le quali nella quasi totalità dei casi sono innocue e destinate a sparire entro due settimane.
In casi più rari, tuttavia, una mucosite può avere un significato patologico ben più importante, ad esempio nella forma di una chiazza rossa, edematosa, detta eritroplakia, può celare una displasia cellulare o addirittura un carcinoma.
I quadri di mucosite clinicamente più allarmanti, tuttavia, sono quelli che si manifestano in corso di chemioterapia antitumorale, dovuti all’azione cititossica dei farmaci e locale delle radiazioni a livello delle mucose.
La terapia radiante o farmacologica, infatti, blocca la capacità riproduttiva delle cellule basali della mucosa orale, con la conseguenza che questa tende ad assottigliarsi sempre di più e diviene estremamente vulnerabile agli agenti infettivi o infiammatori. Questa rappresenta una complicanza piuttosto comune nei malati oncologici, in special modo del distretto testa-collo, che ne mina sensibilmente la qualità di vita dal momento che risulta molto debilitante, ostacolando attività quali la masticazione e la deglutizione, talvolta anche la fonazione.
È chiaro quindi, come la compromissione delle azioni più basilari necessarie al sostentamento del paziente possa incidere negativamente sulla prognosi della malattia primaria, oltre ad essere una causa di sospensione o riduzione del trattamento oncologico, per le complicanze gravi che questa condizione può portare (emorragie ed infezioni).
Alcuni degli elementi che possono favorire l’insorgenza di una mucosite sono:
- età (bambini e anziani)
- abuso di alcol
- fumo
- scarsa igiene orale
- malnutrizione
- disidratazione
- sostanze irritanti
- diabete
- disfunzioni epatiche o renali
- predisposizione genetica
- presenza di malattie sistemiche (ad esempio HIV)
- precedenti danni al cavo orale
In questi casi è importante individuare precocemente i sintomi della mucosite in modo da limitare il più possibile i problemi derivanti da questa condizione.
Sintomi della mucosite
Nel caso della mucosite indotta da radioterapia o da chemioterapia, il primo segno da non sottovalutare è l’eritema, spesso accompagnato da bruciore locale. Le zone maggiormente interessate da questa problematica sono le superfici interne delle labbra, l’interno delle guance, la lingua e il pavimento orale. Successivamente possono comparire ulcere, emorragie e dolore intenso.
La maggior parte dei pazienti affetti da mucosite inoltre lamentano difficoltà nel parlare o nel deglutire a causa del forte dolore. In questi casi si rischiano forti carenze nutrizionali e non di rado si preferisce ricorrere per questi soggetti alla nutrizione parenterale.
Nonostante l’intensità e la durata dei sintomi e dei segni possano variare in base al tipo, alla durata e alle dosi del trattamento, possiamo comunque elencare tra quelli più comuni:
- edema (rossore della mucosa orale)
- secchezza della bocca (xerostomia e iposcialia)
- alterazione del gusto (disgeusia)
- dolore
- sanguinamento
- comparsa di ulcere
- difficoltà nella deglutizione (disfagia)
- dolore alla deglutizione (odinofagia)
- raucedine
Terapia per la Mucosite
Il trattamento per la mucosite è indirizzato ad alleviare la sintomatologia. Per tenere sotto controllo il dolore in genere vengono raccomandati sciacqui con soluzioni a base di antinfiammatori steroidei, anestetici e antimicotici locali, volti a prevenire sovrainfezioni.
Nel caso di dolore particolarmente intenso, che impedisce le normali attività quotidiane del paziente, il medico può prescrivere un trattamento farmacologico a base di antinfiammatori non steroidei, paracetamolo o oppiacei.
In generale per migliorare i sintomi della mucosite si raccomanda di avere una buona igiene orale domiciliare e, se necessario, aumentare la frequenza dei lavaggi utilizzando uno spazzolino dalle setole morbide da cambiare spesso in modo da prevenire le infezioni.
Nel caso in cui siano presenti anche delle ulcere, può essere di aiuto effettuare degli sciacqui con soluzioni disinfettanti, inoltre è possibile applicare localmente delle soluzioni in gel di tipo antinfiammatorio e antibatterico.
Infine buona norma è:
- evitare il fumo e l’alcool
- consumare cibi morbidi e rinfrescanti, ma soprattutto nutrienti
- bere con frequenza piccole quantità di acqua per evitare la disidratazione
- evitare cibi acidi, piccanti o speziati, che risultano irritanti per la mucosa
- curare il più possibile l’igiene orale per minimizzare la carica batterica della bocca
Per i pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia alcuni studi suggeriscono di sciogliere in bocca alcuni cubetti di ghiaccio durante la terapia, questo causerebbe una vasocostrizione a livello della mucosa orale che ridurrebbe l’azione del farmaco localmente, prevenendo così la mucosite.
Altri studi suggeriscono invece di effettuare degli sciacqui con una soluzione salina in cui siano disciolti prednisolone e nistatina.
In ogni caso è bene evitare iniziative personali: la mucosite post chemio- o radioterapia è una condizione patologica importante, di cui il medico curante deve essere messo al corrente, in modo da avere un quadro più completo della risposta del paziente alla terapia e da stabilire anche eventuali correzioni al piano di cura.