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Cosa sono e perché si fanno le estrazioni dentali in ortodonzia? E come si possono migliorare?

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Spesso per ottenere di nuovo il nostro sorriso ci viene proposta l’estrazione ortodontica di alcuni denti, nella maggior parte dei casi quelli del giudizio che sono sacrificabili nel momento in cui c’è bisogno di guadagnare spazio. I denti del giudizio, ad oggi, non hanno una reale utilità per la masticazione del cibo nel quotidiano (fonte mayoclinic.org). E se necessario si preferisce estrarre.

Anche quando l’obiettivo è quello di raddrizzare i denti e correggere condizioni problematiche sia per la salute che per la qualità generale della vita del paziente. Non di meno c’è da considerare anche l’aspetto estetico. Ma è veramente necessaria l’estrazione dei denti per lavorare sull’ortodonzia?

Cos’è l’estrazione ortodontica e a cosa serve

Con questo termine intendiamo un’avulsione dentale di un elemento che può essere sacrificato in vista di un processo utile a recuperare la giusta forma dei denti e un sorriso sano. Ma anche funzionale. La malocclusioni non sono solo un problema estetico, portano diversi problemi fisici e l’estrazione di uno o più denti può aiutare a recuperare il problema. C’è da aggiungere che l’operazione viene eseguita solo se necessaria. Anche perché non è del tutto priva di pericoli.

C’è da aggiungere che con il termine estrazione ortodontica intendiamo anche un particolare tipo di operazione per estrarre un dente attraverso la forza esercitata dai classici ganci dell’apparecchio ortodontico. Questa tecnica può essere utilizzata per affrontare casi complessi, anche se i tempi necessari per l’estrazione sono piuttosto lunghi. E un bravo chirurgo odontoiatra può comunque affrontare questi casi riducendo sia rischi che tempi.

Da leggere: cos’è l’alveolite post estrazione di un dente?

Rischi e difficoltà dell’estrazione ortodontica

L’estrazione del dente del giudizio inferiore, un tipico caso di estrusione ortodontica, è generalmente considerata tra le operazioni chirurgiche più difficili. Questo dipende da diversi fattori. Tra questi dobbiamo ricordare:

  • Consistenza dell’osso: spesso più dura rispetto all’arcata superiore.
  • Posizione: il dente può essere inclinato, in posizione orizzontale rispetto.
  • Vicinanza ad arteria linguale e miloioidea ed il nervo alveolare inferiore.

Inoltre dobbiamo considerare la mancanza di spazio per la presenza del settimo anteriormente e della branca montante della mandibola posteriormente.

Poi c’è la curvatura delle radici: il dente quando si forma tende a fare una curva detta curva di Capdepont che prende appunto il nome di chi l’ha scoperta.

Grazie all uso di un microscopio di esami diagnostici come una tac ed una chirurgia sonica o la piezosurgery e l’abilità dell’operatore è possibile ridurre i rischi di lesioni non siamo mai totalmente esenti da determinati rischi.

Le frese soniche che asportano osso e tagliano i tessuti duri vibrando riducono i rischi di lesione al nervo alveolare inferiore ma non l’annullano mai del tutto.

Un’alternativa alle classiche estrazioni dei denti

Con il termine estrazione ortodontica, come anticipato, intendiamo anche la tecnica di avulsione che prevede di applicare, con una tecnica basata sugli attacchi metallici, un dispositivo dedicato. Il quale ha un obiettivo: tirare il dente, raddrizzarlo ed estrarlo con l’ortodonzia stessa. Come si procede?

All’atto pratico si sposta il dente in una posizione più semplice allontanandolo dalle strutture nervose e dai vasi. Trasformando così un’estrazione complessa in una più semplice. Per poi intervenire ed eseguire un estrazione semplice. Annullando in questo modo rischi legati a una chirurgia difficile e rischiosa.

Da leggere: posso fumare dopo estrazione del dente?

Come funziona l’estrazione ortodontica

Nel caso della classica estrazione dentale, grazie al metodo EWF (Extraction Without Forceps) che applichiamo nello Studio Dentistico Cozzolino possiamo estrarre denti anche con condizioni complesse in tempi rapidi. E senza l’uso di pinze ma solo grazie alle leve. Come anticipato, per condizioni particolari si può intervenire anche con l’estrazione ortodontica del dente.

Qui l’ancoraggio per la trazione sul dente del giudizio può essere dentario (ad esempio i denti del settore posteriore ad esso adiacente) o scheletrico. È possibile ancorarsi all’osso mediante l’utilizzo di miniviti ortodontiche non osteointegrabili, ossia piccoli impianti biocompatibili in Titanio.

Esempio di estrazione ortodontica con sistema di leve ancorato a gengiva e a dente.
Esempio di estrazione ortodontica con sistema di leve ancorato a gengiva e a dente.

Questi vengono avvitati attraverso la gengiva nell’osso, con anestetico di superficie, e rimossi senza alcuna necessità di eseguire anestesia al termine del loro utilizzo. La procedura è indolore: puoi avere la completa guarigione dei tessuti. Ossia chiusura della mucosa in poche ore e calcificazione dell’osso.

Grazie all’ancoraggio scheletrico si possono spostare i denti del giudizio in posizione più favorevole all’estrazione con il triplice vantaggio di non correre i rischi legati all’estrazione, non avere spostamenti dentari indesiderati sul settore di ancoraggio e di ricorrere ad un apparecchio ortodontico impercettibile. Come quello invisibile che proponiamo con l’ortodonzia linguale senza attacchi.


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