Periodo temuto dalla maggior parte delle donne, la menopausa si manifesta mediamente intorno ai cinquant’anni con sintomi tipici quali assenza del ciclo mestruale, vampate di calore, stanchezza, aumento di peso, irritabilità e in alcuni casi osteoporosi.
Non tutti sanno che le alterazioni ormonali che si hanno durante la menopausa possono influire anche sulla salute dei denti e delle gengive. In particolare le donne a cui viene diagnosticata una perdita di densità ossea alveolare hanno una probabilità maggiore di sviluppare la malattia parodontale con conseguente rischio di perdita dei denti.
Parodontite in menopausa
Il brusco calo di estrogeni che si verifica durante la menopausa è la causa principale degli scombussolamenti a cui vanno incontro le donne, compresa l’osteoporosi.
Se la perdita di densità ossea interessa le ossa mascellari, i denti potrebbero perdere stabilità e cominciare a cadere. Inoltre l’indebolimento delle strutture di sostegno dei denti rende più probabili le infiltrazioni batteriche nelle strutture del parodondonto, agevolando lo sviluppo della parodontite.
In ultimo durante la menopausa le alterazioni ormonali provocano una scarsa salivazione impedendo il naturale ruolo protettivo e detergente della saliva esponendo maggiormente la bocca agli attacchi batterici.
Prevenzione parodontite in menopausa
In genere per proteggere le ossa dall’osteoporosi in menopausa, si può ricorrere alla cura ormonale sostitutiva assumendo estrogeni tramite farmaci.
Allo stesso tempo è indispensabile avere una buona igiene orale domiciliare e sottoporsi a visite di controllo dal dentista almeno un paio di volte all’anno. In questo modo è possibile per il parodontologo verificare lo stato di salute del parodonto e intervenire efficacemente nella fase iniziale della malattia parodontale.
È importante prima di sottoporsi a qualsiasi cura dentale, che la paziente informi il dentista di eventuali farmaci che sta assumendo o della presenza dell’osteoporosi.
Farmaci come il Dibase che contiene vitamina D e suoi derivati attivi (calcifediolo, calcitriolo, alfa-calcidolo), sono sostanze con azione ormonale, capaci di favorire l’assorbimento del calcio nell’intestino e la corretta mineralizzazione dell’osso e che non destano particolari preoccupazioni per il dentista.
I farmaci invece tendenzialmente da evitare per un osteoporosi lieve o moderata sono i Bifosfonati proprio per i loro importanti effetti collaterali proprio in ambito odontoiatrico.
Menopausa, osteoporosi e impianto dentale
La donna con osteoporosi in menopausa che abbia perso uno o più denti avendo sottovalutato il problema parodontale, non dovrà necessariamente rinunciare alla bellezza del suo sorriso o ricorrere alle protesi mobili. Molto spesso infatti è possibile recuperare la funzionalità e l’estetica della bocca ricorrendo all’impianto dentale. Nel caso in cui si assumano farmaci specifici per l’osteoporosi, come i bifosfonati, è indispensabile che la paziente informi il dentista del suo piano terapeutico per non correre rischi. Questa categoria di farmaci può infatti favorire l’osteonecrosi, cioè la necrosi delle ossa mascellari, che se in atto è molto difficile da tenere sotto controllo.
In questi casi la donna in menopausa dovrà seguire particolari protocolli preventivi prima di sottoporsi all’intervento di implantologia dentale.
Altri disturbi del cavo orale in menopausa
Gli sconvolgimenti ormonali tipici della menopausa possono portare anche ad altri disturbi del cavo orale. I fastidi più frequenti sono la bocca secca a causa della riduzione salivare, bruciore alla lingua e alla bocca, gengive infiammate e sanguinanti, alito cattivo e alterazioni del gusto.
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