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Fluoroprofilassi, come dosare il fluoro per bambini e neonati

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Per fluoroprofilassi intendiamo una delle soluzioni più note per prevenire la carie. Il processo si basa su un minerale che è molto diffuso sulla terra e dà anche il nome a questa terapia: il fluoro. Che in quantità minime è presente in ogni tessuto del corpo ma soprattutto nelle ossa e, ovviamente, nei denti.

Questo elemento riesce a condizionare positivamente la salute dei denti attraverso dei processi che nel bambino possono essere influenzati fin da subito, in tenera età. Fortunatamente una quantità di fluoro è presente sia nell’acqua che beviamo, soprattutto quella del rubinetto, sia in alcuni alimenti.

Ma una buona dieta non è sufficiente per garantire una vera e propria fluoroprofilassi per rinforzare i denti e prevenire le carie. Cosa sapere su questo argomento? Continua a leggere per approfondire.

Cos’è la fluoroprofilassi, definizione

Con questo termine intendiamo un processo atto all’assunzione di una quantità di fluoro, attraverso integratori specifici. L’obiettivo è quello di andare oltre le dosi minime che vengono assunte con la normale alimentazione e influenzare positivamente – e in modi diversi -la struttura e la salute dei denti.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indica nella profilassi a base di fluoro una risorsa importante per la salute dei denti. Lo stesso punto sottolinea il Ministero della Salute italiano:

La fluoroprofilassi, intesa come prevenzione della carie attraverso l’utilizzo del fluoro, rappresenta la pietra miliare della prevenzione della carie ed è necessaria per tutti gli individui.

Il fluoro si usa anche dopo l’igiene orale. In questo caso possiamo parlare di un uso specifico e topico del minerale. Solo che, in questo caso, la fluoro terapia serve a eliminare la sensibilità eccessiva.

Quali sono i benefici della fluoroprofilassi

Grazie al contributo della fluoroprofilassi possiamo avere una serie di vantaggi. In primis un aumento della remineralizzazione, processo che consente di rinforzare i denti attraverso dei processi che chiamano in causa l’idrossiapatite e la fluorapatite con un sensibile aumento della resistenza. Questo significa vita dura per gli organismi che formano la carie data la notevole efficacia antibatterica.

Controindicazioni: fluorosi dentale

Cosa accade se si eccede con il fluoro? Si giunge a una patologia nota come fluorosi dentale, che si presenta con la tipica comparsa di macchie bianche sullo smalto. Questa condizione è accompagnata da possibili evoluzioni che vanno dalla fragilità all’alterazione della forma.

D’altro canto è possibile risolvere il problema con un’adeguata terapia per riequilibrare l’apporto di fluoro nell’organismo e uno sbiancamento dentale. Nei casi più gravi si opta per le faccette dentali.

Tempi e metodi di applicazione del fluoro

La fluorizzazione dentale è un processo che può iniziare durante la fase gestazionale della mamma. Le donne in gravidanza, infatti possono assumere – su prescrizione del dentista e del pediatra – integratori che contengono anche fluoro per migliorare la dentizione del neonato. Il quale, dall’età di 6 mesi può iniziare una terapia a base di fluoro che continua fino ai 6 anni. Ovviamente ci sono soluzioni per proseguire.

Come si fa la fluorizzazione dei denti? Ci sono diversi metodi per assumere questo minerale, dalle gocce al dentifricio fluorato, fino alle sostanze da usare come vernici sullo smalto. La soluzione migliore?

Il ministero italiano tende a non suggerire più la somministrazione di integratori perché questa condizione potrebbe portare a una fluorosi dentale dovuta all’eccesso di fluoro assorbito. Lo stesso rischio si corre quando questo elemento è presente in dosi massicce nell’acqua potabile.

fluoroprofilassi

Nonostante il rischio di fluorosi, ci sono alcuni dati interessanti. In Brasile, circa il 45% delle città ha acqua con alto tasso di fluoro. Qui gli studi governativi hanno segnalato una diminuzione delle carie tra il 40% e l’80% della popolazione. In Cile il 70,5% della popolazione beve l’acqua fluorurata. Anche Israele ha seguito l’esempio dal 1981: più di 2 milioni di persone ricevono acqua fluorurata. Negli USA, a partire dal 2001, il 75% della popolazione riceve acqua fluorurata.

Per la somministrazione, in termini di prevenzione della carie, potrebbe essere utile valutare gli integratori riducendo la dose giornaliera consapevoli del fatto che altro fluoro potrebbe essere assunto da altre fonti. Non è facile però determinare la quantità di fluoro assunta dalle diverse fonti e questo è uno dei motivi per cui alla fine si tende a scegliere solo l’azione topica di sostanze da mettere direttamente sul dente.


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