Una delle principali componenti di un apparecchio ortodontico è il filo metallico inserito nei brackets (attacchi) con il compito di esercitare le forze che servono a spostare i denti e a portarli nella posizione corretta.
Per esercitare questa funzione l’arco ortodontico viene ingaggiato negli attacchi e modificato o sostituito durante le visite di controllo in modo da spostare gli elementi dentari in modo lento e progressivo.
L’’utilizzo delle trazioni elastiche consente di eseguire alcuni spostamenti come il perfezionamento dell’ingranaggio dentario.
Materiali dell’arco ortodontico
La principale lega di cui è formato il filo ortodontico è l’acciaio inossidabile. Gli archi ortodontici in acciaio vengono piegati manualmente dall’ortodontista e permettono di gestire con grande accuratezza lo spostamento di ogni dente.
Di più recente introduzione sono le leghe in Nichel – Titanio. I fili ortodontici realizzati in questo materiale sono molto flessibili, ma difficilmente modellabili e questo li rende inadatti a casi particolari in cui sono indispensabili numerose pieghe del filo.
Il filo ortodontico in Beta-Titanio ha una grande memoria elastica, una rigidità minore rispetto all’acciaio permettendo così un buon controllo dei movimenti e una buona modellabilità.
Fili bianchi estetici
Una delle principali preoccupazioni di chi ha necessità di portare un apparecchio ai denti fisso è l’estetica. Con il tempo si è cercato di dare comunque armonia al sorriso attraverso l’utilizzo di materiali meno visibili rispetto a quelli metallici.
I fili ortodontici bianchi sono resi più piacevoli alla vista grazie a un rivestimento che gli dona un colore più simile a quello dei denti. Vengono abbinati con brackets in ceramica o zaffiro. Nonostante siano meno evidenti, un apparecchio di questo tipo non potrà mai risultare totalmente invisibile.
A causa di questo materiale di rivestimento nonché del maggiore spessore che ne consegue, gli archi ortodontici bianchi determinano un aumento della frizione tra il filo e l’attacco, con il rischio di prolungare i tempi del trattamento.
Filo ortodontico apparecchio linguale
Per ottenere un effetto totalmente invisibile l’unica soluzione è quella di ricorrere a un apparecchio linguale con o senza attacchi. Il filo metallico di questo tipo di trattamento
Il filo ortodontico dell’apparecchio linguale senza attacchi è largo poco più di un millimetro ed è formato da vari filamenti intrecciati in acciaio. Viene attaccato direttamente nella parte interna dell’arco dentale con un materiale composito fluido che indurisce grazie all’azione della lampada fotopolimerizzante. Poiché non si adoperano i brackets per fissare il filo si evitano tutti i fastidi provocati da questi ultimi, come problemi fonetici o irritazioni alla lingua.
Problemi con il filo ortodontico
Durante un trattamenti ortodontico possono capitare alcuni problemi con i diversi elementi che compongono l’apparecchio come lo spostamento o la rottura di un filo, il distacco di un attacco o l’ingestione di una delle componenti. Si tratta di evenienze rare considerando che l’ortodontista fornisce tutte le informazioni necessarie affinché non si verifichino tali problemi.
Filo apparecchio rotto
Può capitare che il filo ortodontico dell’apparecchio si pieghi o si spezzi e che dia fastidio irritando parti interne della bocca, come ad esempio le guance.
Se non è possibile ricorrere subito all’intervento del dentista per sistemare la situazione, una buona soluzione può essere quella di applicare una piccola quantità di cera ortodontica sulla parte dove si è rotto il filo metallico.
Se per qualsiasi motivo l’applicazione della cera non è possibile si può provare a tagliare il filo ortodontico con un paio di tronchesine ben pulite e sterilizzate.
Ingoiare un pezzo di filo ortodontico
Anche se può sembrare strano, può accadere che si ingoi una parte dell’apparecchio, che sia un bracket o un pezzo di filo che si è spezzato. La situazione però è meno grave di quanto si pensi perché generalmente le parti che sono state ingerite vengono eliminate naturalmente insieme alle altre scorie. Nel caso si avvertissero disturbi si può procedere con un’indagine radiologica.
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